Pignoramento Stipendio Dipendenti Pubblici dal 2026

Sei un dipendente pubblico? Ecco cosa devi sapere sui nuovi pignoramenti dello stipendio e come difenderti con la Legge sul Sovraindebitamento

dipendente pubblico preoccupatoDal 2026 entreranno in vigore nuove regole sul pignoramento dello stipendio per i dipendenti pubblici con debiti fiscali. La misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, consente allo Stato di recuperare i crediti direttamente dalla busta paga dei lavoratori.
Ma quali sono le conseguenze per chi si trova già in una situazione di sovraindebitamento? E quali soluzioni esistono per proteggere il proprio stipendio?

Cosa prevede la normativa sul pignoramento degli stipendi dal 2026?

Il pignoramento scatterà per i dipendenti statali e pubblici in presenza di due condizioni:

  • Debiti fiscali superiori a 5.000 euro con l’Agenzia delle Entrate – Riscossione.

  • Stipendio lordo superiore a 2.500 euro al mese.

In questi casi, l’amministrazione pubblica, prima di erogare la busta paga, dovrà verificare la posizione debitoria del dipendente: se risultano pendenze, la parte pignorata dello stipendio verrà trattenuta e destinata al saldo del debito.

Percentuali di pignoramento:

  • 1/7 dello stipendio per chi guadagna più di 2.500 € lordi.

  • 1/10 su tredicesima ed emolumenti extra.

Si tratta quindi di un prelievo “alla fonte” che, per molte famiglie già in difficoltà economica, può compromettere ulteriormente la propria stabilità finanziaria.

Sovraindebitamento: la soluzione per bloccare il pignoramento

La buona notizia è che esiste uno strumento per difendersi da queste procedure: la Legge sul Sovraindebitamento (Legge n. 3/2012, oggi incorporata nel Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza).

Questo meccanismo permette alle persone fisiche, ai consumatori, ai dipendenti pubblici e ai lavoratori autonomi “non fallibili” di ottenere un piano di ristrutturazione dei debiti e, in molti casi, la cancellazione di quelli non pagabili.

I principali vantaggi:

  • Sospensione immediata delle azioni esecutive: pignoramenti, fermi amministrativi e ipoteche vengono bloccati dal Tribunale.

  • Piano di rientro sostenibile: rateizzazioni studiate sulla base del reale reddito del debitore.

  • Cancellazione dei debiti residui al termine del piano, consentendo di ripartire senza più vincoli economici insostenibili.

Chi può accedere alla procedura di sovraindebitamento?

La procedura è riservata ai soggetti non fallibili, ossia:

  • dipendenti pubblici e privati,

  • pensionati,

  • professionisti e lavoratori autonomi,

  • piccoli imprenditori e imprenditori agricoli.

I requisiti fondamentali sono:

  • trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, ossia nell’impossibilità oggettiva di pagare regolarmente i debiti;

  • non aver contratto i debiti con dolo o malafede.

Perché agire subito e non aspettare il 2026?

Molti dipendenti pubblici sottovalutano l’impatto del nuovo pignoramento diretto in busta paga, ma la verità è che attendere può solo peggiorare la situazione.
Intraprendere immediatamente una procedura di sovraindebitamento consente di:

  • Bloccare i pignoramenti prima che scattino.
  • Preservare il proprio stipendio ed evitare trattenute forzate.
  • Recuperare serenità grazie a un piano di gestione dei debiti supervisionato dal Tribunale.

Se sei un dipendente pubblico e hai debiti con il Fisco, il pignoramento dello stipendio dal 2026 potrebbe colpirti direttamente. Per questo è fondamentale muoversi in anticipo.

Non aspettare, agisci ora!

Il nostro Studio, specializzato in procedure di sovraindebitamento, offre una prima consulenza gratuita per analizzare la tua situazione e verificare la fattibilità di un piano personalizzato.